
Montalcino – 30 km da Monticchiello
Dall’alto dei suoi 567 metri, domina tutta la campagna circostante, arroccato su un colle sul quale campeggia la possente Fortezza trecentesca.
Nel dedalo dei vicoli, tra botteghe artigiane, piccoli caffè e rivendite di prodotti alimentari tipici (oltre al vino, famosi sono il miele e i biscotti locali, detti “ossi di morto”), da vedere sono il bel Palazzo Comunale, il Palazzo Vescovile che ospita i musei di Montalcino (il diocesano, il civico e l’archeologico, con opere di importanti autori senesi del XIII-XVI secolo, tra i quali Bartalo di Fredi, il Sodoma, Bartolomeo Neroni), l’antico Crocefisso di Sant’Antimo, risalente alla metà del 1100, e le chiese di Sant’Agostino, Sant’Egidio e San Francesco tutte costruite tra il XIII e il XIV secolo, oltre al santuario della Madonna del Soccorso.
Poco fuori città, presso Castelnuovo dell’Abate, nella valle dello Starcia, troviamo l’abbazia romanica di Sant’Antimo, intimo e impressionante tempio avvolto in un’atmosfera quasi fatata, fondato da Carlo Magno nel 781.
Numerosi infine i castelli del territorio di Montalcino: tra tutti merita una menzione quello di Poggio alle Mura, di origine longobarda.
Montalcino vive indubbiamente di molte anime. Simbolo della senesità fin da quando, nel 1555, offrì al governo repubblicano l’ultimo rifugio contro gli imperiali di Carlo V, rappresenta, di contro, anche l’estrema propaggine del suolo senese prima dei boschi maremmani e le erte amiatine e non si può tacere dell’anima enoica di Montalcino, patria di quel Brunello che è stato definito il migliore e più celebre vino italiano.
Bagno Vignoni – 14 km da Monticchiello
Con la sua rarefatta atmosfera, con i vapori caldi che si
sprigionano dalla grande piazza d’acque, è il vero fiore all’occhiello di San
Quirico.
Entrare in Bagno Vignoni è come travalicare il muro del tempo, come immergersi
in una realtà completamente avulsa dal nostro secolo, lasciando tutto alle
spalle. Si respira davvero un’aria nuova, anzi antichissima.
E’ da lì, dove nella grande vasca nel ‘500 presero il bagno Santa Caterina da Siena e Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, che si può ammirare uno dei panorami più suggestivi della zona: le anse del fiume Orcia che, a tratti accogliente e rasserenante, diviene d’improvviso ostile ed inaccessibile; la severità della Rocca d’Orcia e, guardando a destra nella valle, il tenebroso profilo del Castello della Ripa.
Alle spalle dell’abitato si scorge Vignoni Alto, piccolo borgo immerso e seminascosto nel verde della collina, mentre dinnanzi si erge, in posizione di dominio dell’intera Val d’Orcia, il Monte Amiata, apprezzata meta turistica di vacanze estive ed invernali, che sembra ricordare a tutti le sue minacciose origini vulcaniche.